“La ‘tregua’ di una maestra nel dopoguerra”. Secondo appuntamento di marzo con gli sconfinamenti tra storia e letteratura a cura di Anna Maria Cardano, che presenta L’esile filo della memoria. Ravensbrück, 1945: un drammatico ritorno alla libertà di Lidia Rolfi, pubblicato da Einaudi.

Un romanzo. Una testimonianza. Una storia privata. Un momento cruciale del destino e della memoria collettiva di una generazione. Una voce da salvare: la guerra e la pace raccontate da una donna. Ravensbruck, 1945: Lidia Beccaria Rolfi, deportata politica, liberata dagli Alleati, inizia la lunga marcia verso l’Italia. Russi, americani, donne e bambini, prigionieri nazisti, malati e moribondi: tutti insieme incontro a una pace ancora da inventare. I primi anni di libertà. L’Italia fascista del postfascismo: anni di speranza e delusione, ingiustizie e discriminazioni, persino tra i familiari, gli amici, gli ex-compagni. Il lager è una colpa che non si può cancellare.

Lidia Beccaria Rolfi (1925-96), staffetta partigiana, fu arrestata dai nazifascisti nel 1944 e deportata nel più grande campo di concentramento femminile, Ravensbrück. Tornata in Italia con la liberazione, riprese a insegnare. Tra le sue opere pubblicate presso Einaudi si ricorda anche Le donne di Ravensbrück, scritto insieme con Anna Maria Bruzzone (1978 e 2003). I “Giovedì letterari in biblioteca” sono un’iniziativa promossa dai volontari del Centro Novarese di Studi Letterari.

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